Del colore dei fiori d’arancio

Chiudo gli occhi e immagino quel giorno. Poi li riapro e so già che passerà in fretta, altri ne verranno. Sono alla ricerca della mia madeleine. Già d’ora cerco di immaginare che sapore avrà.
Lo immagino all’aroma di zagara, naturale e fresco. Sogno un giorno en plein air denso e vitale che profumi di terra. Infinite distese di prati in fiore e noi scalzi a danzare felici. Quel giorno profuma di fiori selvatici che nascono ovunque e che ritrovi nelle pagine ingiallite di vecchi diari che raccontano di te.
E poi incontri una persona che non ha bisogno di ascoltare i nostri sogni ad occhi aperti, ma entra in sinergia con le nostre sinapsi. Muove i fili in ordine equilibrato, creativo, magistrale. Nascosto dietro una barba ben colta, da materia ai sogni. Parla veloce, sa il fatto suo e in meno di mezz’ora disegna perfettamente quella che sarà la nostra festa. Per chi è attaccato alle definizioni e non l’ha ancora capito, il giostraio che colorerà e profumerà la nostra giornata speciale è un fiorista e si chiama Michele Zaurino.

Ora chiudo gli occhi e vedo Michele costruire quel giorno.

Post Scriptum per i nostri cari invitati: Tranquilli, potrete danzare masochisticamente sui vostri tacchi alti o nelle infide ballerine. Non ci sono infradito ad attendervi. Liberi di calzare quello che più amate.

2 thoughts on “Del colore dei fiori d’arancio

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