Ode alla loro stronzaggine 

Giovedì sera, giovedì prima di un lungo weekend tanto agognato nei mesi passati. Weekend lungo alle porte, con un rigenerante lunedì festivo nella Capitale pronto a far recuperare forze che non verranno recuperate, causa un trasloco da affrontare nel fine mese sbagliato. Tutto ciò dovrebbe mettermi su un’adrenalina che per ora non si fa sentire! E scopro così che l’aereo che prenderò domattina sarà il primo volo a non esser poi così tanto desiderato, mio malgrado.

Maledetti loro! Maledetti loro che non m’hanno fatto godere l’attesa, sballottolandomi nel corso delle settimane in mille destinazioni differenti, cento città, troppe culture sulle quali fantasticare. Rotterdam, Dublino, Londra, Budapest, Alghero, Barcellona, Umbria, Copenhagen, Praga, Amsterdam… Insomma ‘sti stronzi per la prima volta sono riusciti a mettere un futuro sposo nel sacco senza farsi sfuggire niente e, coglionandomi a modo, m’hanno fatto giocare un gioco al quale non volevo giocare! L’esperienza finalmente ha giocato a loro favore.

E tornando a me, che sotto sotto non vedo l’ora di uscire di casa, cerco che un caldo porto in un cicchetto plachi la mia fottuta voglia di aver tutto ciò che possa servirmi in una valigia troppo piccola per una destinazione ignota, tanto da farmela odiare.

Complimenti a voi, stronzi. Trepidamente aspetto di abbracciarvi domattina.
Per la prima (e qualcuna spera unica) volta il celibato da congedare sarà il mio! Sono pronto.

La valigia dei misteri

La valigia dei misteri


L’ansia da prestazione

Le spose si sa sono per natura ansiose. Si noti bene, qui si parla esclusivamente del genere femminile tendenzialmente nevrotico e quotidianamente atto a pratiche di isterismo. Alla soglia del matrimonio queste caratteristiche, molto apprezzate dal genere maschile, si amplificano. In fondo è comprensibile quella donna deve aprire la bocca e pronunciare una sola sillaba, sì! Madonna che ansia.

Ne ho conosciute diverse in questo periodo e ce ne sono davvero di tutti i tipi: quella che ha l’ansia metabolica del tipo “se mangio anche solo insalata ingrasso”, la sposa con l’ansia temporale, sta facendo il countdown da quanto aveva 6 anni, poi c’è la maniaca del controllo, decide anche il colore della biancheria intima degli ospiti, la sposa wedding planner e fashion victim che ha l’ansia da prestazione modaiola altrimenti sei out. Poi ci sono io: la sposa con brufoli da quindicenne sparsi su tutto il viso, a macchia di leopardo, herpes, occhiaie che arrivano alle ginocchia e un viso così sciupato da fare concorrenza ai bambini del Biafra. E chi se ne frega. Sì, sono la sposa chi se ne frega.

Quattro giorni in Puglia per rivedere il tutto con i fornitori e consegnare gli ultimi inviti. Torno a Roma con un viso rigenerato, brufoli e herpes spariti. Quattro giorni a casa e due chili presi. Amici, due chili presi! Quindi, attenzione cari invitati (soprattutto “forestieri”) fatevi venire una bella botta d’ansia perché al termine del matrimonio quei 5 chili a testa non ve li toglie nessuno! Viva la Puglia!