Giovedì sera, giovedì prima di un lungo weekend tanto agognato nei mesi passati. Weekend lungo alle porte, con un rigenerante lunedì festivo nella Capitale pronto a far recuperare forze che non verranno recuperate, causa un trasloco da affrontare nel fine mese sbagliato. Tutto ciò dovrebbe mettermi su un’adrenalina che per ora non si fa sentire! E scopro così che l’aereo che prenderò domattina sarà il primo volo a non esser poi così tanto desiderato, mio malgrado.
Maledetti loro! Maledetti loro che non m’hanno fatto godere l’attesa, sballottolandomi nel corso delle settimane in mille destinazioni differenti, cento città, troppe culture sulle quali fantasticare. Rotterdam, Dublino, Londra, Budapest, Alghero, Barcellona, Umbria, Copenhagen, Praga, Amsterdam… Insomma ‘sti stronzi per la prima volta sono riusciti a mettere un futuro sposo nel sacco senza farsi sfuggire niente e, coglionandomi a modo, m’hanno fatto giocare un gioco al quale non volevo giocare! L’esperienza finalmente ha giocato a loro favore.
E tornando a me, che sotto sotto non vedo l’ora di uscire di casa, cerco che un caldo porto in un cicchetto plachi la mia fottuta voglia di aver tutto ciò che possa servirmi in una valigia troppo piccola per una destinazione ignota, tanto da farmela odiare.
Complimenti a voi, stronzi. Trepidamente aspetto di abbracciarvi domattina.
Per la prima (e qualcuna spera unica) volta il celibato da congedare sarà il mio! Sono pronto.